I capodogli del Santuario Pelagos

Sono una specie fragile, scopri perchè... 

L’Istituto Tethys ha recentemente condotto uno studio “In rotta di collisione: balenottere e capodogli minacciati dalle grandi imbarcazioni” - in collaborazione con British Antarctic Survey, International Fund for Animal Welfare, QuietOceans, Souffleurs d’Ecume, WWF France, responsabile Simone Panigada e finanziato dal Segretariato permanente dell’Accordo Pelagos - che affronta l’impatto delle collisioni delle grandi navi su capodogli e balenottere all'interno del Santuario Pelagos e sulle strategie di mitigazione di questa grave minaccia. 
Una serie di raccomandazioni sono riportate nel dettagliato report, scaricabile sul sito ufficiale del santuario Pelagos.

E’ importante che i diportisti e le diverse compagnie di navigazione diminuiscano la velocità nelle zone segnalate all’interno dell'area protetta.  Il rischio di collisione è infatti direttamente proporzionale alla velocità, oggi in costante aumento,  delle imbarcazioni. Una possibilità è dunque imporre, o almeno raccomandare, un rallentamento alle navi in caso di segnalazione della presenza di un grande cetaceo oppure  in determinati periodi: le balenottere per esempio, si trovano nel Santuario soprattutto in estate.  Peraltro un rallentamento sarebbe anche perfettamente in linea con le raccomandazioni per la riduzione delle emissioni di CO2

L' Istituto di ricerca Tethys  è un'organizzazione no profit, fondata nel 1986, che si impegna attivamente nella conservazione dell’ambiente marino attraverso la ricerca scientifica e la sensibilizzazione del pubblico.  Lo scopo primario di Tethys è la conservazione dell’ambiente marino attraverso il supporto di conoscenza scientifica alle misure e alle normative in materia di tutela delle specie e dell’ambiente, la partecipazione al processo internazionale di conservazione, e la sensibilizzazione del pubblico.

I gruppi familiari nel Santuario Pelagos

I capodogli sono animali sociali, legati alla famiglia, che è di tipo matriarcale: femmine e piccoli formano gruppi stabili che frequentano in genere le acque più calde, e nel Mediterraneo la loro zona è grossomodo al di sotto del 40/41. parallelo (circa all’altezza della Sardegna). I maschi invece, una volta adolescenti, tendono a lasciare il branco in cui sono nati, e a trascorrere diversi anni, soli o a piccoli gruppi, nelle acque fredde e ricche di cibo, fino all’età della riproduzione. Nel Mediterraneo, questa zona coincide con il  Santuario Pelagos, tanto è vero che nell’area di studio di Tethys, si incontrano soprattutto giovani maschi. Il loro comportamento, studiato ormai da decenni, è ben conosciuto: capaci di grandi apnee restano sott’acqua per 40/45 minuti alla ricerca dei calamari di cui si nutrono. Poi tornano in superficie, dove restano per una decina di minuti o poco più, respirando a intervalli regolari per respirare.  Ed è proprio questo il momento in cui sono più vulnerabili agli scontri con le imbarcazioni.

Da qualche anno a questa parte, però, nel Santuario si incontrano, in estate, anche gruppi famigliari e l’impressione dei ricercatori è che questa presenza sia in aumento, forse per il riscaldamento delle acque, o forse per altri motivi ancora ignoti.  Se da una parte questo potrebbe essere un segno positivo, del ritorno di questa specie che negli anni 80 e 90 era stata decimata dall’uso delle famigerate reti spadare, dall’altra desta anche grande preoccupazione. In quanto gruppi di femmine con i loro piccoli infatti si comportano in maniera molto diversa dai maschi: fanno immersioni più brevi, ma soprattutto i piccoli se ne restano in superficie mentre le mamme vanno alla ricerca di cibo in profondità. Questo li rende infinitamente più vulnerabili alle collisioni.

Alcuni aspetti sui capodogli che ci hanno colpito

Vivono sott'acqua ma necessitano di respirare

Riposano solo da 6 a 24 minuti 

Possono vivere fino a 80 anni

Allattano i cuccioli  fino a 2 anni

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