Intermediazione e smaltimento rifiuti

L’impresa che gestisce il recupero o lo smaltimento dei rifiuti per conto terzi, senza acquisirne la materiale disponibilità, effettua attività di intermediazione.
Intermediazione e smaltimento rifiuti

Da un lato l’intermediario intrattiene rapporti commerciali con gli impianti di recupero e smaltimento, dall’altro aiuta il produttore di rifiuti a trovare la loro allocazione ottimale (migliori condizioni tecnico-economiche offerte dal mercato).

Il produttore o detentore dei rifiuti assume la figura giuridica del mandante, l’intermediario quella del mandatario che opera “in nome proprio, per conto terzi”.

Se l’intermediario è anche esecutore del trasporto per il conferimento dei rifiuti a destinazione, la sua attività si configura con detenzione. Quando invece l’intermediario incarica operatori di trasporto terzi di effettuare il mero trasporto, siamo in presenza di intermediazione rifiuti senza detenzione.

Il contesto in cui si muove questa figura è complesso: è richiesta l’approfondita conoscenza tecnica del trattamento, recupero, smaltimento rifiuti. Inoltre il quadro normativo è in costante evoluzione e comprende direttive europee, decreti nazionali e leggi regionali.

Per questo molto spesso gli intermediari si specializzano in alcune tipologie di rifiuti: è difficile avere le competenze necessarie per soddisfare le innumerevoli esigenze di smaltimento del sistema industriale.

Ricorrendo ai servizi di un intermediario, le imprese che devono smaltire varie tipologie di rifiuti possono avere un unico interlocutore in grado di coprire tutte le esigenze.

Per garantire la miglior soluzione di avvio a destino dei rifiuti è molto importante che l’intermediario:

abbia consolidate relazioni con i più efficienti impianti di recupero e smaltimento presenti sul territorio nazionale
disponga di un ricco parco clienti (aumenta il potere contrattuale nei confronti dei gestori degli impianti).
Le imprese che gestiscono il recupero o lo smaltimento dei rifiuti per conto terzi senza detenzione devono iscriversi nella Categoria 8 dell'Albo Gestori Ambientali.

Il sito dell’Albo nazionale gestori ambientali offre una raccolta normativa in ordine cronologico e classificata per argomento.

Attività di intermediazione e smaltimento rifiuti

  • Classificazione e caratterizzazione dei rifiuti destinati a recupero o smaltimento
  • Trasporto (imballaggi, etichettature, mezzi impiegati, scelta del percorso e gestione documentale) e avvio dei rifiuti presso l'impianto di smaltimento e/o recupero  più idonei
  • Certificazione della corretta procedura di smaltimento nel rispetto delle normative vigenti (invio al cliente del Formulario Identificazione Rifiuti FIR e del relativo eventuale certificato di avvenuto smaltimento).

I rifiuti raccolti presso le strutture del cliente vengono selezionati e raggruppati in partite omogenee per facilitare l’avvio allo smaltimento o al recupero e per procedere all’eventuale adeguamento volumetrico. I rifiuti assimilabili agli urbani vengono frazionati (carta, plastica, ferro, legno) e inviati ad impianti di recupero/riutilizzo, la frazione non recuperabile viene avviata allo smaltimento.

L’avvio a smaltimento/recupero  può coinvolgere diverse tipologie di impianti:

  • impianti di trattamento chimico-fisico dei rifiuti
  • impianti di trattamento biologico
  • impianti di inertizzazione
  • discariche.
  • impianti di recupero di materia o recupero energetico

Mercati di riferimento

Gli intermediari di rifiuti si rivolgono al mercato pubblico (rifiuti urbani, sfalcio verde, fanghi civili prodotti dal trattamento acque) e a quello privato (scarti alimentari, fanghi delle industrie chimiche, solventi e vernici, rifiuti vari dell’industria manifatturiera, ecc.  ).

Normalmente le amministrazioni pubbliche utilizzano le gare d’appalto per selezionare i fornitori del servizio di intermediazione rifiuti, seguendo principalmente la logica del miglior prezzo.

Nel mondo produttivo privato nella selezione di questi fornitori vengono prese in considerazione anche altre variabili, come la tempestività della risposta in caso di emergenze, la rete di impianti cui si appoggia l'intermediario, la disponibilità di Laboratori di analisi interni o di servizi speciali per il trasporto…

Offerta Siram Veolia

Il Gruppo Siram Veolia ha una consolidata conoscenza dei siti di smaltimento nazionali e garantisce la gestione completa, in qualità di intermediario, di rifiuti liquidi e solidi, pericolosi e non pericolosi. (Iscrizione cat. 8 classe A ANGA)

Ha stipulato contratti di smaltimento con impianti di trattamento chimico fisico biologico, di recupero agronomico dei fanghi biologici, con impianti di digestione anaerobica e di compostaggio per le frazioni organiche, con discariche e con forni di incenerimento con recupero energetico e con impianti di selezione e recupero di materiali valorizzabili.

Principali tipologie di rifiuti gestite

Inoltre Siram Veolia sviluppa progetti innovativi per la costruzione e la gestione di impianti di trattamento rifiuti liquidi e solidi.

Rifiuti speciali e rifiuti urbani in Italia

Secondo gli ultimi dati Ispra, in Italia nel 2018 le attività economiche hanno prodotto rifiuti speciali pari a 143,5 milioni di tonnellate (+3,3% rispetto al 2017). I rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione costituiscono il 44,8% della produzione totale, quelli prodotti dal trattamento dei rifiuti e delle acque reflue il 29%, i rifiuti prodotti dai processi termici rappresentano il 5,6%.

Il settore manifatturiero produce il 37,1% del totale dei rifiuti speciali pericolosi. Nel 2018, il 45,6% dei rifiuti pericolosi complessivamente prodotti dal settore manifatturiero deriva dal comparto della fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio e della fabbricazione di prodotti chimici e farmaceutici, di articoli in gomma e in materie plastiche. Il comparto metallurgico fa registrare il 25,6% della produzione del settore, quello della fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature l’11,5%.

Secondo il Rapporto rifiuti urbani (edizione 2019) in Italia nel 2018, la produzione nazionale dei rifiuti urbani (RU) si attesta a quasi 30,2 milioni di tonnellate, con una crescita del 2% rispetto al 2017 (+590 mila tonnellate). Nel 2018, il quantitativo pro capite è pari a poco meno di 500 chilogrammi per abitante.

In valore assoluto, la raccolta differenziata nel 2018 si attesta a 17,5 milioni di tonnellate. La percentuale di raccolta differenziata (RD) è pari al 58,1% della produzione nazionale (+2,6% rispetto al 2017). La raccolta pro capite nazionale è pari a 291 chilogrammi per abitante per anno.