E ora... meditiamo

Al ritorno dalle ferie consigli per rimanere felici più a lungo

Di Camilla Galli Macricè

C’è chi considera il mese di settembre pieno di vita e chi lo vive con tristezza perché le vacanze sono un ricordo lontano. In questo caso si parla anche di “sindrome da rientro” (o post vacation blues).  Per fortuna gli esperti non mancano di darci buoni consigli per come vivere al meglio questo periodo che, lo ricordiamo, porta con sé anche l’equinozio d’autunno che quest’anno cadrà il 23 settembre.


“Il post-vacation blues – spiega Valeria Fiorenza Perris, psicoterapeuta di Unobravo - è una condizione strettamente correlata alla sindrome di adattamento, che emerge ogni qualvolta ci troviamo ad affrontare un significativo cambiamento nello stile di vita. Quando siamo in vacanza tendiamo a mettere da parte le preoccupazioni quotidiane e i pensieri che possono provocare ansia e a immergerci in uno stato di totale serenità e rilassatezza. Con il ritorno alla normale routine, ci troviamo improvvisamente costretti a ricominciare a destreggiarci tra i molteplici impegni familiari, lavorativi o scolastici che contraddistinguono la quotidianità di ciascuno di noi. Questa transizione, specialmente se repentina, può costituire una fonte di grande stress”.

“Chi svolge un lavoro sedentario spesso risulta maggiormente colpito da stress ed esaurimento emotivo e questo suggerisce una maggiore necessità di attività fisica, possibilmente svolta con altre persone e in modo intenso almeno una volta a settimana, preferibilmente all'aperto, a contatto con la natura, in un contesto esteticamente gradevole e stimolante a livello sensoriale, percettivo, cognitivo e anche motorio”. Bene quindi riuscire a ritagliarsi in questi prossimi mesi attività all’aria aperta e magari provare un nuovo sport che ci permetta di mantenere un'attività fisica regolare, evitando la sedentarietà. Ritornare in palestra o fare sport al rientro dalle ferie ci aiuterà a tenere attivo l’organismo e a diminuire lo stress.

Muoversi ma anche meditare 
Settembre è anche il momento giusto per meditare. Questa pratica antica ci permette di riequilibrare il nostro corpo e la nostra mente. È il momento giusto per sfruttare al meglio le energie che abbiamo prodotto durante l’estate (in ferie soprattutto) e affrontare i prossimi mesi invernali. Non pensiate però che sia solo una pratica mentale: meditare è qualcosa che ci mette in contatto, per prima cosa, con il nostro corpo.

Parla di meditazione allineata al nostro fisico anche la neuroscienziata spagnola Nazareth Castellanos che da molto tempo studia l'interazione del cervello con il cuore, l'intestino e altri organi. Nel libro “Neuroscienza del corpo - Come il corpo scolpisce il cervello (Ponte alle Grazie, 248 pp; 17€), la Castellanos  ha una visione olistica del nostro corpo. 
Meditare – pratica che non può prescindere da una buona respirazione - significa apportare rilassatezza ma anche ossigeno al sangue e quindi forza agli organi interni. “Meditare – spiega la neuroscienziata - rappresenta ascoltare i messaggi che il corpo ci invia”. Nazareth Castellanos attraverso un metodo scientifico sdogana credenze che ci erano già state indicate dalla medicina dei nostri antenati, a partire dall'antico Egitto fino a Ippocrate e Aristotele, da Galeno ai fondatori della medicina araba.
Per molti meditare significa anche poter capire il nostro ruolo in questo Pianeta e anche connettersi con la natura che “sprigiona energia”.
Pratiche come la meditazione andrebbero aggiunte comunque a un corretto stile di vita: e settembre (che per molti collima con una sorta di inizio anno) è il mese giusto per adottare una nuova alimentazione, e un buon programma di movimento. 

Qualche curiosità sull’autrice del libro

Nazareth Castellanos. Laureata in Fisica Teorica, specializzata in Neuroscienze, ha lavorato come ricercatrice presso università in Germania, Inghilterra e Spagna. Attualmente dirige il progetto di ricerca «Brain-Body Interaction» in corso presso l’Università Complutense di Madrid. All'attività di ricerca coniuga quella di formazione, di comunicazione e di divulgazione scientifica.


«Per anni ho cercato riferimenti e ispirazione in medicine di culture lontane: quelle per cui corpo e mente sono due facce della stessa medaglia, quelle che riconoscevano che le posture e i movimenti del corpo influiscono sulla psiche. Tale visione si scontrava con quella che dovevo difendere in laboratorio. Per fortuna non è durato molto, e oggi mi ritengo fortunata, perché ho la possibilità di vivere una rivoluzione scientifica che sta iniziando a conciliare il cervello con il resto del corpo».


Nazareth Castellanos