Istat, un terzo degli impianti di riscaldamento ha più di vent'anni

Sono troppi gli impianti di riscaldamento datati nel nostro Paese che vanno ad incidere sui consumi energetici. Lo evidenzia il Report sui consumi energetici

I numeri

Per riscaldare l'abitazione, nel 2021 il 57,8% delle famiglie si avvale in modo prioritario di una dotazione che ha più di dieci anni, il 32,5% utilizza apparecchi o impianti con almeno 20 anni. Gli impianti centralizzati di riscaldamento sono i più vecchi (oltre il 40% ha almeno 20 anni, il 17,7% meno di cinque anni). Tra gli impianti autonomi il 35,2% ha almeno 20 anni e solo il 18,5% ne ha meno di cinque. Gli apparecchi singoli (fissi o portatili) sono i più moderni: il 37,2% ha meno di cinque anni e solo il 16,1% ha almeno 20 anni.

La diffusione delle valvole termostatiche

È abbastanza diffuso il ricorso a sistemi automatici di regolazione della temperatura, utili per contenere i consumi. Per questo motivo, il 71,8% delle famiglie che utilizzano un impianto centralizzato o autonomo come sistema prioritario per riscaldare la casa dispone di un termostato o una valvola termostatica. Questi sistemi sono più diffusi al Nord (78,5%) e meno nel Mezzogiorno (57,9%).

Scaldabagno e raffrescamento

I sistemi per la produzione di acqua calda sono per oltre due terzi coincidenti con gli impianti di riscaldamento, e ne hanno la medesima età. Gli apparecchi singoli per la produzione di acqua calda, vale a dire quelli che servono una sola abitazione (come gli scaldabagni elettrici, a metano, a gasolio) sono invece relativamente giovani: il 47,0% ha meno di cinque anni e l'11,9% almeno 20 anni. I sistemi per raffrescare la casa sono in generale più recenti, in particolare gli apparecchi singoli che sviluppano sia caldo che freddo (il 38,8% ha meno di cinque anni), come le pompe di calore, mentre sono mediamente più vecchi gli apparecchi solo freddo (il 40,6% ha più di dieci anni).

A cura di www.e-gazette.it