Ambiente e digitalizzazione sono i capitoli principali del Recovery Plan europeo, pensato per ripartire dopo la pandemia. Come noto, nel Piano nazionale di ripresa e resilienza il Governo ha deciso di destinare 59 miliardi - pari al 37% della dotazione complessiva del piano - per riforme e investimenti legati agli obiettivi climatici e 40 miliardi, pari al 21%, a sostegno degli obiettivi digitali.
Servizi correlati
Il settore che vedrà i maggiori cambiamenti sarà il mercato energetico, nel quale le energie rinnovabili sono chiamate a sostituire quelle fossili; inoltre, il modello stesso di produzione sarà sempre più decentralizzato, complesso e controllabile digitalmente, con l’avvento di nuove reti intelligenti, dotate di tecnologie che offrono flessibilità, come le batterie, sia per accumulare la corrente in eccesso sia per fornirla quando richiesta.
Cosa prevede il PNRR
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza sosterrà questa transizione con uno stanziamento complessivo di 191,5 miliardi di euro. Risorse cui si sommano ulteriori 30,6 miliardi di fondi nazionali, per un totale di 222,1 miliardi di euro e i 13 miliardi del programma React-Eu. Il Piano è articolato in 6 missioni: tra queste la missione 1 "Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo” , costituita da tre componenti, che si pone come obiettivo la modernizzazione digitale delle infrastrutture di comunicazione del Paese, nella Pubblica Amministrazione e nel suo sistema produttivo. La missione 2 "Rivoluzione verde e transizione ecologica" si struttura invece in cinque componenti ed è volta a realizzare la transizione verde ed ecologica della società e dell’economia italiana, coerentemente con il Green Deal europeo.
Misure per le rinnovabili e il digitale
I diversi elementi di cui si compone la missione per la transizione green comprendono, tra le altre, le voci energia rinnovabile, efficienza energetica e miglioramento reti elettriche, con le quali si punta allo sviluppo della produzione e sostegno alle energie rinnovabili, idrogeno verde e mobilità elettrica, e incentivi per l’efficienza energetica degli edifici, specie il noto Superbonus. Più in dettaglio, l’investimento sostiene - tra l’altro - la “Promozione rinnovabili per le comunità energetiche e l'auto-consumo” per installare 2 GW di nuova capacità. Nel capitolo “Miglioramento della rete elettrica e delle infrastrutture idriche” si parla invece di rafforzamento delle smart grid, così da portare ad almeno 4.000 MW la quantità di energia proveniente da impianti di fonti rinnovabili (FER), convertire all'elettrificazione dei consumi almeno 1.500.000 utenti.
a cura della redazione di e-gazette