Ciclo integrato delle acque: quali sono le fasi principali

Il ciclo si compone dei servizi di acquedotto, fognature e depurazione di acque reflue che consentono una migliore gestione del patrimonio idrico nazionale

Il ciclo integrato delle acque è costituito dall'insieme dei servizi pubblici che sovraintendono all’utilizzo, alla gestione e al governo del patrimonio idrico nazionale nel nostro Paese. Ne fanno parte i servizi di acquedotto, fognatura e depurazione delle acque reflue, le cui fasi principali sono: captazione, potabilizzazione, distribuzione, raccolta e depurazione.

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Ciclo integrato delle acque

Da dove arriva l’acqua

Il percorso dell’acqua del rubinetto che utilizziamo ogni giorno nelle nostre case parte con il prelievo della risorsa dall’ambiente, con la cosiddetta captazione, che può avvenire grazie a fonti di approvvigionamento diverse. Anzitutto ci sono le sorgenti naturali che si originano per infiltrazione di acqua piovana nel sottosuolo, dove l’acqua si accumula nelle cavità della  roccia, saturando il suolo fino al raggiungimento di uno strato di terreno impermeabile, che ne ostacola l'ulteriore discesa: l’acqua è così confinata in un accumulo sotterraneo che si chiama "falda acquifera". Le altre fonti sono costituite da pozzi, fiumi, laghi e invasi.

La potabilizzazione

La seconda fase del ciclo idrico è la potabilizzazione dell’acqua, grazie alla quale la risorsa che arriva nelle nostre case ha le chimiche, fisiche e microbiologiche che la rendono idonea al consumo umano e che sono definite dalla normativa vigente, prevista dal D.Lgs. 31/2001. I sistemi di potabilizzazione sono numerosi e dipendono dalle  sostanze che si vogliono eliminare o ridurre. I principali trattamenti utilizzati sono: sedimentazione, flottazione, ossidazione, filtrazione e disinfezione. Quest’ultima è la fase finale del processo di trattamento dell’acqua ed è sempre impiegata nella potabilizzazione. Essa  consiste nell’aggiungere all’acqua prodotti a base di cloro, per eliminare eventuali componenti batteriche residue, garantendo, al contempo, la copertura in tutta la fase di distribuzione.

La distribuzione

Dopo essere stata potabilizzata, l’acqua viene immessa nel sistema di distribuzione. La rete distributiva è costituita da una complessa maglia di tubazioni, di svariati materiali e diametri, attraverso la quale arriva in prossimità delle nostre abitazioni. Dalla rete di distribuzione si diramano poi gli allacci, la cosiddetta rete secondaria, tubazioni attraverso le quali l’acqua viene consegnata a ciascuna utenza. Assume dunque grande importanza la questione del monitoraggio e del controllo delle tubazioni, per evitare guasti e rotture e le conseguenti perdite. Il gestore deve inoltre garantire il mantenimento fino all’utenza di elevati standard di qualità della risorsa idrica, prevedendo il ricorso a periodiche analisi di laboratorio.

La depurazione chiude il ciclo

Il trattamento delle acque reflue è il quarto e ultimo passaggio del ciclo integrato dell’acqua ed è di primaria importanza, poiché è il passaggio che chiude il ciclo integrato riaprendolo a nuova risorsa, con la re-immissione in natura di acqua non inquinata. Come funziona? Le acque di scarico delle abitazioni o delle attività produttive vengono raccolte dalla rete fognaria e convogliate all’impianto di depurazione, dove vengono inviate alle varie fasi di trattamento, tra le quali la grigliatura - che rimuove il materiale grossolano, dai pezzi di plastica o di legno ai sassi - e la dissabbiatura/disoleatura, in cui avviene la separazione delle sabbie per sedimentazione e, in seguito alla quale oli e grassi vengono fatti risalire in superficie. Le acque fluiscono poi in vasche di sedimentazione, dove avviene la separazione per gravità del materiale sedimentabile definito fango, che si accumula sul fondo della vasca, da dove viene poi raccolto e prelevato per essere inviato ai trattamenti successivi. 
L’acqua di scarico in uscita dopo diverse le fasi di sedimentazione può definirsi pulita, priva cioè di sostanze inquinanti, e può pertanto essere restituita al corso d’acqua superficiale.

a cura della redazione di e-gazette