Il riscaldamento e il condizionamento d’estate incidono sulla domanda energetica delle città europee in maniera rilevante. Caldaie e condizionatori consumano da soli la metà dell'energia Ue, e pesano sui nostri consumi di gas per il 75% e su quelli di petrolio per il 13%. Lo ha detto il commissario europeo all'Energia e al Clima, Miguel Arias Cañete, sottolineando il fatto che tanta di questa energia viene semplicemente sprecata.
Nel complesso, “il 90% degli edifici destinati alle abitazioni è inefficiente dal punto di vista energetico ed equipaggiato soprattutto con vecchie caldaie” ha aggiunto Cañete, secondo il quale è chiaro che in Europa, con un tasso di ristrutturazioni al di sotto dell'1% l'anno, “abbiamo molto lavoro da fare”.
L'Italia - ha detto - è uno dei Paesi europei più interessati dalla strategia Ue, visto che si piazza al top della classifica dei consumi per il raffreddamento e al quarto posto per energia destinata al riscaldamento, dopo Germania, Francia e Gran Bretagna. Il problema si pone anche sul fronte dell'industria, che colloca l'Italia al secondo posto per domanda di energia, dopo la Germania e prima della Francia. Le linee guida del piano su riscaldamento e raffreddamento proposto da Bruxelles hanno l'obiettivo di facilitare le ristrutturazioni degli edifici, aumentare l'impiego di rinnovabili, riusare l'energia sprecata dall'industria e coinvolgere di più consumatori e aziende.
La strategia Ue sarà aiutata dalla revisione della direttiva sull'efficienza energetica e il riesame delle direttive su rinnovabili e performance energetica degli edifici attualmente in corso.
Quanto alle ristrutturazioni, “la nostra revisione della direttiva sulla performance energetica degli edifici vedrà come rimpiazzare caldaie inefficienti e incentivare il rinnovo nei condomìni”, ha annunciato Cañete.
A cura di www.e-gazette.it