Veolia Group
  • Veolia.com
  • Campus
  • Foundation
  • Institute
  • Up To Us
In the world
  • Africa - Middle East
    • Africa
    • Middle East
    • Morocco
  • Asia
    • Greater China
      • Hong Kong SAR & Macau SAR
      • Mainland China
      • Taiwan
    • India
    • Japan
    • Southeast Asia
    • South Korea
  • Australia and New Zealand
  • Europe
    • Belgium
    • Bulgaria
    • Czech Republic
    • Finland
    • France
    • Germany
    • Hungary
    • Ireland
    • Netherlands
    • Poland
    • Portugal
    • Romania
    • Slovakia
    • Spain
    • Ukraine
    • United Kingdom
  • Latin America
    • Argentina
    • Brazil
    • Chile
    • Colombia
    • Ecuador
    • Mexico
    • Peru
  • North America
    • Canada
    • United States
Specialty Brands
  • Air Quality
  • Industries Global Solutions
  • Nuclear Solutions
  • OFIS
  • Sarpi
  • SEDE BENELUX
  • Seureca
  • Veolia Agriculture
  • Water Technologies

Eurostat, in Italia calano i consumi energetici oltre la media Ue

Lo certificano i dati Eurostat 2006-2016 sull'efficienza energetica. I consumi energetici in Italia si sono ridotti del 17,8% contro la media UE del 10,8%

L’Europa rallenta sul fronte dell’efficienza energetica, ma non l’Italia che si mantiene invece sopra la media. Lo certificano i dati Eurostat sull'efficienza energetica 2006-2016.

Negli ultimi dieci anni i consumi energetici nel nostro Paese si sono ridotti infatti del 17,8%, ben oltre quanto fatto dagli altri Paesi della Ue che mediamente hanno fatto segnare un calo del 10,8% con impieghi inferiori a quelli del 1996.

A livello europeo, dopo essere stato pressoché raggiunto il target UE nel 2014, si amplia il gap tra i consumi energetici effettivi e l’obiettivo di riduzione del 20% rispetto alle previsioni 2020. Il differenziale nel 2016 è stato del 4% per i consumi primari e del 2% per i consumi finali. Dati che, secondo la Commissione europea, non inficiano la performance di lungo periodo, che vede i "consumi diminuire anche se c'è la ripresa", spiega un portavoce dell'esecutivo comunitario.

Nel 2016, ultimo anno per cui si hanno i dati, i consumi finali sono stati del 10,8% inferiori rispetto al picco del 2006, ma del 6,1% più alti del decennio 1996 – 2006. Tra il 2006 e il 2016 solo Estonia e Polonia hanno registrato un aumento dei consumi­, mentre i cali più sensibili sono avvenuti in Grecia (-23,6%), Malta (-22,5%) e Romania (-20,2%).

A spiegare i dati del 2015 e del 2016 sarebbero soprattutto le condizioni meteorologiche avverse. "Gli anni particolarmente freddi fanno aumentare i consumi di energia per il riscaldamento negli edifici, e così è stato per il 2015 e il 2016", evidenzia il portavoce.

A cura di www.e-gazette.it