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Via libera all’impiego di potature del verde per il teleriscaldamento

Il provvedimento è stato inserito nel collegato agricolo del Testo Unico Ambientale. Fiper e Airu: “Da costo, la potatura per i comuni si trasforma in ricavo”

FIPER e AIRU, le organizzazioni che sostengono le imprese di teleriscaldamento, hanno espresso apprezzamento per la modifica all’art. 185 del Testo Unico Ambientale inserita nel collegato agricolo all'art. 41 del Ddl S 1328-B che prevede l’impiego delle potature del verde urbano a fini energetici. La proposta sulla classificazione delle potature del verde urbano fuori dal regime rifiuti è attualmente in discussione al Senato. Da tempo FIPER è impegnata nel promuovere la valorizzazione di questa tipologia di biomassa legnosa da impiegare nelle reti di teleriscaldamento, istanza condivisa anche con AIRU. “La modifica introdotta - rileva Walter Righini, presidente FIPER - riprende la logica del parere rilasciato dal Ministero dell’Ambiente lo scorso 17 maggio 2015 sulla possibilità di classificare le potature del verde urbano quale sottoprodotto, nel rispetto dei requisiti previsti dall’art. 184 del Testo Unico Ambientale. Dal punto di vista economico, per l’amministratore pubblico, si trasforma la gestione di questa biomassa da costo di smaltimento a vendita sul mercato con relativo ricavo”.
”Questo provvedimento - ha commentato Riccardo Angelini di Airu, l’Associazione riscaldamento urbano - va nella direzione di promuovere concretamente il teleriscaldamento efficiente, priorità definita chiaramente della Direttiva europea sull’efficienza energetica e recepita poi a livello nazionale nel decreto legislativo n. 102 del 2014, valorizzando a fini energetici le fonti rinnovabili presenti sul territorio per produrre e distribuire energia attraverso reti di teleriscaldamento”. 
A livello nazionale, il quantitativo disponibile di potature del verde urbano si attesta intorno ai 3-4 milioni di tonnellate/anno, con un costo di smaltimento di circa 180-240 milioni di euro, a fronte di un possibile ricavo, in caso di utilizzo energetico, di 80-120 milioni. Il beneficio economico complessivo per l’amministrazione pubblica potrebbe aggirarsi quindi tra 240-360 milioni di Euro/anno. 
FIPER e AIRU chiariscono che la classificazione delle potature fuori dal regime di gestione dei rifiuti non vieta ai compostatori di impiegare questo materiale quale strutturante della fabbricazione del compost. 

A cura di www.e-gazette.it